Susumu Kimura | |
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Nascita | Prefettura di Aichi, 1º giugno 1891 |
Morte | 16 marzo 1980 |
Cause della morte | Naturali |
Dati militari | |
Paese servito | Impero giapponese |
Forza armata | Marina imperiale giapponese |
Arma | Marina militare |
Specialità | Guerra silurante |
Anni di servizio | 1912 - 1945 |
Grado | Viceammiraglio |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna di Guadalcanal |
Battaglie | Battaglia delle Midway Battaglia delle Salomone Orientali Battaglia delle isole Santa Cruz Battaglia navale di Guadalcanal Battaglia del Mare delle Filippine Battaglia del Golfo di Leyte |
Comandante di | Cacciatorpediniere Uranami, Ushio 2ª, 30ª, 19ª Divisione cacciatorpediniere Incrociatore leggero Sendai Incrociatore pesante Mikuma Nave da battaglia Haruna 10ª Squadriglia cacciatorpediniere 11ª Squadriglia cacciatorpediniere |
Studi militari | Accademia navale (Etajima) |
Altre cariche | Direttore della Scuola di navigazione |
Fonti citate nel corpo del testo | |
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Susumu Kimura (木村 進?, Kimura Susumu; Prefettura di Aichi, 1º giugno 1891 – 16 marzo 1980) è stato un ammiraglio giapponese, attivo durante la seconda guerra mondiale.
Si arruolò nella marina imperiale giapponese nel 1912 e conseguì una specializzazione in navigazione. Non partecipò alla prima guerra mondiale, servendo invece nelle acque giapponesi su varie unità (corazzate, incrociatori, naviglio ausiliario). Alla fine del 1922 divenne ispettore dei dragamine e dal dicembre 1925, come capitano di corvetta, fu istruttore sull'obsoleto incrociatore Kasuga e detenne su numerose unità la qualifica di ufficiale di rotta. A partire dai primi anni trenta, promosso capitano di vascello, fu comandante del cacciatorpediniere Uranami, di alcune divisioni di cacciatorpediniere e quindi dell'incrociatore leggero Sendai. Tra 1938 e 1939 lavorò presso nella divisione di ricerca dell'arsenale di Yokosuka e poi, dopo aver comandato altre due unità da guerra, fu assegnato al Comando idrografico navale.
Kimura rimase per i primi mesi escluso dalle operazioni aperte con l'attacco di Pearl Harbor. Nell'aprile-maggio 1942 fu promosso contrammiraglio e nominato comandante della 10ª Squadriglia cacciatorpediniere, formazione con la quale partecipò alla cruciale battaglia delle Midway in appoggio alle portaerei nipponiche; aggregato alla 3ª Flotta, fu poi presente alla battaglia delle Salomone Orientali (23-25 agosto) e a quella di Santa Cruz (25-26 ottobre), prendendo infine parte ai due scontri notturni che compongono la battaglia navale di Guadalcanal: nel corso di quest'ultimi dette prova di notevole perizia e determinazione nonostante il caos imperante. Nel 1943 fu riassegnato a compiti di addestramento nelle acque nazionali e solo a fine anno riprese il comando del 10º Squadrone, che condusse in altri due grandi combattimenti navali: la disastrosa battaglia del Mare delle Filippine (19-20 giugno 1944), scontro aeronavale per eccellenza che gli impedì di avere un qualche ruolo, e la battaglia del Golfo di Leyte (23-26 ottobre), cui sopravvisse con perdite contenute nella sua unità.
Nell'ultimo anno di guerra rimase in patria e divenne viceammiraglio, dirigendo il Comando idrografico navale; concluso il conflitto, lasciò la carriera militare nel novembre 1945, morendo quasi novantenne nel 1980.