Tavoliere delle Puglie

Tavoliere delle Puglie
StatiItalia (bandiera) Italia
Regioni  Puglia
Province  Foggia   Barletta-Andria-Trani
Località principaliFoggia, Cerignola, San Severo, Lucera
FiumeCandelaro, Cervaro, Carapelle
Superficie3 000 km²
Altitudine0–300 m s.l.m.

Il Tavoliere delle Puglie è un vasto territorio dell'Italia meridionale, in larga parte pianeggiante, con affaccio sul golfo di Manfredonia e con presenza anche di laghi, stagni o paludi (nella bassa pianura, lungo la fascia costiera), nonché di dossi e modeste alture (principalmente alle falde dell'Appennino). Situato nel nord della Puglia, è la più vasta pianura d'Italia dopo la Pianura Padana.

Posto tra i monti Dauni a ovest, la valle del Fortore a nord, il promontorio del Gargano e il mare Adriatico a est, e la valle dell'Ofanto a sud, costituisce geologicamente una pianura di sollevamento derivata da un preistorico fondo marino. Il Tavoliere delle Puglie si estende nella provincia di Foggia e, in minima parte, nella provincia di Barletta-Andria-Trani per circa 3000 km²[1].

Il nome "Tavoliere di Puglia" nel basso medioevo indicava l'insieme dei terreni destinati alla transumanza e come tali soggetti alla giurisdizione della dogana della mena delle pecore; il suo nome potrebbe infatti derivare dalle tavole censuarie (in latino tabularium, in francese tablier, in provenzale taulièr, in catalano tauler) ossia dai registri doganali sui quali erano annotate le proprietà terriere adibite al pascolo[2].

Il clima mostra caratteri sub-continentali. In inverno il Tavoliere è talvolta soggetto alle gelate e, in qualche caso, alle esondazioni del fiume Cervaro, del torrente Carapelle e di numerosi altri corsi d'acqua (in gran parte confluenti nel Candelaro); d'estate, invece, tutta l'area è spesso segnata dalla siccità con frequenti ondate di calore.

  1. ^ Tavoliere, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  2. ^ Trasformazioni paesaggistiche ed ambientali ad opera dell'uomo nel Tavoliere di Puglia (PDF), su Biblioteca provinciale di Foggia, p. 68.

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