Teatro scandinavo della seconda guerra mondiale parte della seconda guerra mondiale | |||
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Mappa degli Stati scandinavi | |||
Data | 30 novembre 1939 - 8 maggio 1945 | ||
Luogo | Scandinavia, Danimarca, Islanda e Mar Glaciale Artico | ||
Esito | vittoria finale Alleata | ||
Modifiche territoriali | cessioni territoriali della Finlandia all'Unione Sovietica | ||
Schieramenti | |||
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Il teatro scandinavo della seconda guerra mondiale ricomprende gli eventi bellici e politici che ebbero luogo tra la fine del 1939 e il maggio 1945 in Scandinavia (inclusi i territori a essa culturalmente associati come Finlandia, Groenlandia, Islanda e isole Fær Øer), nell'ambito dei più vasti eventi del teatro europeo della seconda guerra mondiale.
La Scandinavia venne coinvolta presto negli eventi del secondo conflitto mondiale: sul finire del novembre del 1939 la Finlandia fu invasa dalle truppe dell'Unione Sovietica, intenzionata ad annettersi alcune strategiche aree di confine, e sottoscrisse un accordo di pace per cui dovette cedere circa il 10% del proprio territorio dopo un conflitto durato poco più di tre mesi; in conseguenza di ciò la Finlandia si avvicinò alla Germania nazista, e nel giugno del 1941 partecipò all'invasione dell'URSS aprendo un nuovo fronte esteso dalla Lapponia al golfo di Finlandia. La cooperazione tra tedeschi e finlandesi proseguì fino al settembre del 1944, quando il governo di Helsinki capitolò di fronte alle rinnovate controffensive sovietiche; le truppe finlandesi e sovietiche cooperarono poi per cacciare gli ultimi reparti tedeschi dalla Lapponia.
Danimarca e Norvegia furono invase dalla Germania nell'aprile del 1940, durante gli eventi della cosiddetta "operazione Weserübung": i danesi capitolarono in breve tempo, i norvegesi resistettero più a lungo, anche grazie all'appoggio di un corpo di spedizione anglo-francese, finendo però con l'arrendersi ai primi di giugno del 1940.
La Danimarca fu trattata inizialmente in maniera benevola, assoggettata alla Germania ma dotata ancora di una certa autonomia interna; poi la crescente opposizione delle istituzioni e del popolo alle politiche oppressive imposte dalla Germania portò nell'agosto del 1943 allo scioglimento del governo e alla piena occupazione militare tedesca. In Norvegia i tedeschi insediarono un governo fantoccio guidato da Vidkun Quisling, ma visto lo scarso sostegno raccolto da questi, il Paese fu poi pienamente assoggettato alla Germania venendo costituito in Reichskommissariat.
Sia in Norvegia sia in Danimarca si formarono svariati gruppi di resistenza armata, in opposizione agli occupanti tedeschi e ai collaborazionisti locali.
La Svezia svolse un ruolo ambivalente: il Paese, formalmente neutrale ed estraneo al conflitto per tutta la sua durata, da un lato appoggiò la lotta della Finlandia contro l'URSS e continuò un intenso commercio con la Germania nazista, dall'altro, in particolare dopo il 1943, fornì rifugio e assistenza ai gruppi di resistenza danesi e norvegesi e alle forze armate regolari costituite dai rispettivi governi in esilio, oltre a sostenere con interventi umanitari le popolazioni dei Paesi occupati.