La tecnologia stealth (letteralmente tecnologia furtiva) è l'insieme di accorgimenti di varia natura (tattica, tecnica e tecnologica), che permettono di diminuire la propria evidenza all'osservazione da parte nemica. Più che una scienza precisa, si tratta di una vera e propria "filosofia", perché essa è in genere posta al di sopra della tecnologia, che viene applicata per concretizzare il senso del concetto, essenzialmente tattico, d'essere visti il meno possibile per non soccombere alla reazione di eventuali nemici.
Il concetto di "bassa osservabilità" viene studiato in maniera empirica, da quando si è scoperto che usare colori di un certo tipo rende possibile nascondersi e dissimularsi con l'ambiente circostante. In natura, la mimetizzazione è la base di questa filosofia di sopravvivenza, spesso usata anche per compiti offensivi. È importante rimarcare che stealth in inglese significa in effetti "furtività" e non "invisibilità". Tra le tante applicazioni naturali, si può ben definire stealth un orso polare sulla banchisa, un leone nella savana, una mantide religiosa nella vegetazione. Tra le applicazioni umane storiche, stealth era pure un ninja, come lo sono attualmente gli attuali commando e sabotatori.
La concezione scientifica della stealthness parte non ufficialmente dalla mimetizzazione, adottata soprattutto dopo l'invenzione delle armi da fuoco, quando queste fecero diventare troppo pericoloso esporsi e manovrare eserciti in piena vista, con le loro sgargianti uniformi e le armature individuali, sempre più inutili. Tutto questo avvenne soprattutto nel XX secolo in campo terrestre, navale e aereo.