Teledesic

Il Programma Teledesic prevedeva lo sviluppo negli anni novanta di una costellazione satellitare per telecomunicazioni ideata per offrire servizi internet a banda larga. Denominata ufficialmente Internet-in-the-Sky, fu comunemente indicata con il nome dell'azienda che aveva lanciato il progetto, Teledesic LLC.

Il progetto originario del 1995, estremamente ambizioso, prevedeva il lancio di 840 satelliti in orbita bassa (LEO) - ad un'altezza di 700 km - per un costo di 9 miliardi di dollari.[1] Con piccole antenne domestiche,[2] i personal computer avrebbero potuto stabilire un collegamento con i satelliti ad una velocità di 100 Mbit/s per l'uplink e di 720 Mbit/s per il downlink. Nel 1997 il progetto subì un primo ridimensionamento ed il numero dei satelliti previsto fu ridotto a 288, orbitanti ad una quota di 1400 km.[3] Successivamente fu ulteriormente semplificato e ridimensionato nel numero dei satelliti con la progressiva diminuzione della domanda da parte del mercato.

Il fallimento commerciale di iniziative simili, i sistemi Iridium e Globalstar (composti rispettivamente da 66 e 48 satelliti operativi) ed altri, e l'avvio delle procedure di protezione dalla bancarotta, determinarono un arresto al progetto. Teledesic interruppe ufficialmente la costruzione dei satelliti il 1º ottobre 2002.[4]


  1. ^ Ruth Milkman , per la Federal Communications Commission, 1997.
  2. ^ (EN) Fast Facts, su teledesic.net. URL consultato il 25 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 7 giugno 2001).
  3. ^ Donald Abelson, per la Federal Communications Commission, 2001.
  4. ^ (EN) BEFORE GOOGLE’S BROADBAND SPACE PROJECT, THERE WAS TELEDESIC, su newspaceglobal.com. URL consultato il dicembre 2020 (archiviato dall'url originale il 1º febbraio 2023).

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