Terni comune | |
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Da sinistra, in senso antiorario: panorama della conca ternana da sud; Sala di Fetonte, Palazzo Spada; Duomo di Terni; Reliquie di San Valentino, presso la Basilica; Piazza Tacito, fontana e Palazzo del Governo; Cascata delle Marmore.
Al centro: Anfiteatro Fausto | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Umbria |
Provincia | Terni |
Amministrazione | |
Sindaco | Stefano Bandecchi (AP) dal 29-5-2023 |
Territorio | |
Coordinate | 42°34′N 12°39′E |
Altitudine | 130 m s.l.m. |
Superficie | 212,43 km² |
Abitanti | 106 690[2] (31-8-2024) |
Densità | 502,24 ab./km² |
Frazioni | Vedi elenco |
Comuni confinanti | Acquasparta, Arrone, Colli sul Velino (RI), Labro (RI), Montecastrilli, Montefranco, Narni, Rieti (RI), San Gemini, Spoleto (PG), Stroncone |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 05100 |
Prefisso | 0744 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 055032 |
Cod. catastale | L117 |
Targa | TR |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[3] |
Cl. climatica | zona D, 1 650 GG[4] |
Nome abitanti | ternani |
Patrono | san Valentino[1] |
Giorno festivo | 14 febbraio |
Cartografia | |
Posizione del comune di Terni all'interno della provincia omonima | |
Sito istituzionale | |
Terni è un comune italiano di 106 690 abitanti[2], capoluogo dell'omonima provincia in Umbria.
L'area della conca ternana risulta interessata da insediamenti stabili già in età protostorica, come è testimoniato dalla necropoli delle Acciaierie, utilizzata a partire dall'ultima fase dell'Età del Bronzo finale fino a tutta la fase iniziale della prima Età del Ferro da una comunità cospicua, riconducibile alla facies protostorica detta Cultura di Terni.
L'abitato pertinente alla necropoli era posto nella fascia collinare e pedemontana a nord dell'attuale città, probabilmente nella zona della Civitella, mentre solo in età più tarda (VII sec. a.C.) si avrà la nascita di un vero e proprio centro protourbano nell'area posta alla confluenza tra fiume Nera e torrente Serra. I dati archeologici sembrano confermare, quindi, la tradizionale data di fondazione della città, collocata al 672 a.C. in base ad un'iscrizione del 32 d.C. (Corpus Inscriptionum Latinarum XI, 4170) . Le genti preromane che abitavano tali insediamenti nelle fonti latine sono chiamate Nahartes (da cui il nome della città, Interamna Nahartium, ossia dei Naharti), etnonimo che accomuna tutte le popolazioni umbre che vivevano lungo il corso del fiume Nahar (il Naia) in fondo alla valle.
Città ad elevato tasso di sviluppo industriale sin dal medioevo, quando era un ricco e combattivo libero Comune con decine e decine di mulini ad acqua, nel XIX secolo vide crescere la sua potenzialità industriale nella seconda rivoluzione industriale, tanto da essere soprannominata "La Città d'Acciaio" e la "Manchester italiana".[5] Ospita le famose Acciaierie fondate nel 1884 e dal 1875 un'importante Fabbrica d'Armi, tuttora attiva, oltre ad impianti idroelettrici e opifici specializzati nei settori tessile e chimico. Prima città industriale in Italia dopo quelle del famoso Triangolo, ha subìto pesantissimi bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale da parte degli Alleati.
Nel XXI secolo, Terni conserva soprattutto una struttura moderna, sorta con le ricostruzioni post-belliche. Nonostante ciò, sono ancora rintracciabili nella città rinvenimenti archeologici dell'età del ferro, monumenti romani, medievali e barocchi.[6] Alle zone urbane moderne si alternano paesaggi verdi (in primis la cascata delle Marmore, il Lago di Piediluco e la campagna ternana), e anche nel circondario numerose sono ancora le testimonianze di resti romani (Carsulae), medievali, rinascimentali e barocchi.
Una tradizione tarda, rifacendosi a un passo dell'Historia Augusta, attribuisce alla città umbra i natali del celeberrimo storico Publio Cornelio Tacito, al quale è intitolata una delle principali piazze cittadine e un monumento.
Terni è anche nota come “città degli innamorati” poiché presso l'omonima basilica sono custodite le spoglie di San Valentino che fu vescovo della città.