Terremoto della Calabria meridionale del 1783 | |
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Un'antica incisione che illustra i danni che il sisma ha causato nelle città di Reggio e Messina. | |
Data | 5 febbraio, 6 febbraio, 7 febbraio, 1 marzo, 28 marzo 1783 |
Magnitudo momento | rispettivamente 7,1 - 6,0 - 6,7 - 6,0 e 7,0[1][2] |
Epicentro | Oppido Mamertina, Messina, Polia, Soriano, Borgia, Girifalco 38°18′00″N 15°58′12″E |
Stati colpiti | Regno di Napoli Regno di Sicilia |
Intensità Mercalli | XI |
Maremoto | sì |
Vittime | complessivamente, tra 30.000 e 50.000 |
Posizione dell'epicentro
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Con terremoto della Calabria meridionale del 1783 (anche denominato terremoto di Reggio e Messina del 1783) si designa un'intensa sequenza sismica che colpì l'area dello stretto di Messina e la Calabria meridionale, culminando con 5 forti scosse, superiori a Mw 5,9, tra il 5 febbraio e il 28 marzo 1783. Fu la più grande catastrofe che colpì il Mezzogiorno nel XVIII secolo. Oltre a causare danni immensi radendo al suolo le città di Reggio e Messina e provocando maremoti, il terremoto ebbe effetti duraturi sia a livello politico (l'istituzione della cassa sacra e il primo regolamento antisismico d'Europa), sia a livello economico e sociale.