Territorio Libero di Trieste | |
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Dati amministrativi | |
Nome ufficiale | Territorio Libero di Trieste Slobodni Teritorij Trsta |
Lingue ufficiali | italiano serbo-croato sloveno |
Lingue parlate | |
Capitale | Trieste |
Altre capitali | Capodistria |
Dipendente da | Jugoslavia Regno Unito Stati Uniti |
Politica | |
Forma di governo |
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Nascita | 15 settembre 1947 |
Causa | Trattato di Parigi |
Fine |
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Causa |
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Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | Venezia Giulia, Istria |
Massima estensione | 738 km² nel 1947 |
Popolazione | 375000 nel 1947 |
Economia | |
Valuta |
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Varie | |
Sigla autom. | TS (zona A) STT (zona B) |
Religione e società | |
Religioni preminenti | Cattolicesimo |
Religioni minoritarie | Protestantesimo, ebraismo |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Italia |
Succeduto da | Italia Jugoslavia |
Ora parte di | Croazia Italia Slovenia |
Il Territorio Libero di Trieste (in inglese Free Territory of Trieste; in serbo-croato Slobodni Teritorij Trsta), o TLT, fu uno Stato indipendente previsto dall'articolo 21 del trattato di pace tra l'Italia e gli alleati dopo la fine della seconda guerra mondiale,[1] confinante con l'Italia e la Jugoslavia.
A norma del trattato, il Territorio Libero di Trieste avrebbe dovuto essere demilitarizzato e neutrale, governato inizialmente - secondo le previsioni normative - da uno Strumento per il regime provvisorio, redatto dal Consiglio dei ministri degli esteri e approvato con la risoluzione 16 dal Consiglio di sicurezza dell'ONU. Tale Strumento sarebbe rimasto in vigore fino alla data che il Consiglio di sicurezza avrebbe determinato per l'entrata in vigore di uno Statuto permanente, allegato al trattato di Parigi. In immediata successione si sarebbero dovute creare le forme di governo necessarie per il funzionamento dello Stato (un Governatore, un Consiglio di Governo, un'Assemblea popolare elettiva e un Corpo giudiziario), nonché eleggere un'assemblea costituente che avrebbe dovuto approntare la nuova costituzione del TLT. L'ONU avrebbe comunque mantenuto dei poteri di controllo sul TLT tramite il Consiglio di sicurezza. Era previsto anche un porto libero, a sua volta amministrato da uno Strumento internazionale.
Nella pratica, tuttavia, il TLT non fu mai costituito come Stato autonomo e risultò diviso in due zone, denominate A e B, affidate all'amministrazione militare rispettivamente alleata e jugoslava. Tale situazione ebbe fine de facto nel 1954 (quando la zona A fu unita all'Italia e la zona B fu unita alla Jugoslavia) e de iure nel 1975 (trattato di Osimo tra i due Stati, ratificato nel 1977).
Il TLT includeva circa 375000 abitanti (290000 italiani, 70000 sloveni, 11000 croati e quasi 5000 di altre nazionalità); i suoi confini erano la città di Trieste, a nord il litorale fino al Timavo, e a sud parte dell'Istria occidentale fino al fiume Quieto.