Il Terrore rosso (in russo кра́сный терро́р, krásnyj terrór) fu una campagna di arresti di massa, deportazioni ed esecuzioni indirizzata verso i controrivoluzionari durante la guerra civile russa intrapresa dai bolscevichi in seguito all'assassinio il 30 agosto 1918 del capo della Čeka di Pietrogrado, Moisej Urickij, e al tentato omicidio di Vladimir Lenin da parte della socialrivoluzionaria Fanny Kaplan.
Per estensione, l'espressione venne a indicare qualsiasi atto di violenza compiuto da gruppi comunisti o a essi affiliati, in periodi di guerra civile o altro conflitto armato.
Il termine "Terrore rosso" non deve essere confuso con il termine "Paura rossa".