Terza ondata femminista

La terza ondata femminista (in inglese, Third-wave feminism) è un'iterazione del movimento femminista che iniziò nei primi anni '90 negli Stati Uniti[1] e continuò fino all'ascesa della quarta ondata negli anni 2010.[2][3] Nate negli anni '60 e '70 come membri della generazione X e radicate nei progressi dei diritti civili della seconda ondata, le femministe della terza ondata abbracciarono l'individualismo e la diversità e cercarono di ridefinire cosa significasse essere una femminista.[1][4][5]

Secondo la studiosa femminista Elizabeth Evans, la "confusione che circonda ciò che costituisce il femminismo della terza ondata è per alcuni aspetti la sua caratteristica distintiva".[6]

La terza ondata è dovuta all'emergere della sottocultura punk femminista "riot grrrl" a Olympia, Washington, nei primi anni '90, e alla testimonianza televisiva di Anita Hill nel 1991—a un comitato giudiziario del Senato tutto maschile e composto da uomini caucasici—che Clarence Thomas, nominato e alla fine confermato alla corte suprema degli Stati Uniti, l'aveva molestata sessualmente. Il termine terza ondata (Third-wave) è attribuito a Rebecca Walker, la quale ha risposto alla nomina di Thomas alla Corte Suprema con un articolo sulla rivista Ms., "Becoming the Third Wave" (1992).[4][7][8]

Rebecca Walker scrisseː

«"Quindi scrivo questo come un appello a tutte le donne, in particolare alle donne della mia generazione: lasciate che la conferma di Thomas serva a ricordarvi, come lo ha fatto per me, che la lotta è tutt'altro che finita. Lasciate che questo rifiuto dell'esperienza di una donna vi spinga alla rabbia. Trasformate quell'indignazione in potere politico. Non votate per loro a meno che non lavorino per noi. Non fate sesso con loro, non dividete il pane con loro, non nutriteli se non danno priorità alla nostra libertà di controllare i nostri corpi e le nostre vite. Non sono una femminista post femminista. Io sono la terza ondata."»

Walker cercò di stabilire che il femminismo della terza ondata non era solo una reazione, ma un movimento in sé, perché la causa femminista aveva più lavoro da fare.

Il termine intersezionalità - per descrivere l'idea che le donne sperimentino "strati di oppressione" causati, ad esempio, da genere, razza e classe - è stato introdotto da Kimberlé Williams Crenshaw nel 1989, ed è stato durante la terza ondata che il concetto è cresciuto.[9]

Quando le femministe si affacciarono al mondo del web, alla fine degli anni '90 e all'inizio degli anni 2000, e raggiunsero un pubblico globale con blog ed e-zine, ampliarono i loro obiettivi, concentrandosi sull'abolizione degli stereotipi del ruolo di genere e sull'espansione del femminismo per includere donne con diverse identità razziali e culturali.[10][11]

La terza ondata vide l'emergere di nuove correnti e teorie femministe, come l'intersezionalità, la positività sessuale, l'ecofemminismo vegetariano, il transfemminismo ed il femminismo postmoderno.

  1. ^ a b Evans 2015, 22.
  2. ^ Rivers, Nicola (2017). Postfeminism(s) and the Arrival of the Fourth Wave. Palgrave Macmillan. 8.
  3. ^ Cochrane, Kira (10 December 2013). "The Fourth Wave of Feminism: Meet the Rebel Women". The Guardian. Archived from the original on 14 March 2016. Retrieved 2 June 2019.
  4. ^ a b "The Third Wave of Feminism" Archived 2019-05-28 Encyclopaedia Britannica.
  5. ^ Baumgardner & Richards 2000, p. 77
  6. ^ Evans 2015, 49
  7. ^ a b Becoming the Third Wave" by Rebecca Walker
  8. ^ a b Rebecca Walker, Becoming the third wave, Ms Archiviato il 15 gennaio 2017 in Internet Archive.
  9. ^ Evans, 2015 19
  10. ^ Brunell, Laura(2008)"Feminism Re-Imagined: The Third Wave" Archived 2018-09-22 at the Encyclopædia Britannica Book of the Year. Chicago: Encyclopædia Britannica, Inc.
  11. ^ Tong, Rosemarie (2009). Feminist Thought: A More Comprehensive Introduction (Third ed.). Boulder, CO: Westview Press. pp. 284–285, 289 ISBN 978-0-8133-4375-4. OCLC 156811918

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