Thomas Sankara | |
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Busto dedicato a Thomas Sankara | |
1º Presidente del Burkina Faso Fino al 4 agosto 1984 Presidente della Repubblica dell'Alto Volta | |
Durata mandato | 4 agosto 1983 – 15 ottobre 1987 |
Predecessore | Jean-Baptiste Ouédraogo |
Successore | Blaise Compaoré |
5º Primo ministro dell'Alto Volta | |
Durata mandato | 10 gennaio 1983 – 17 maggio 1983 |
Presidente | Jean-Baptiste Ouédraogo |
Predecessore | Saye Zerbo |
Successore | Youssouf Ouédraogo |
Dati generali | |
Firma |
Thomas Isidore Noël Sankara | |
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Foto di Thomas Sankara presso la sede del UNIR/PS | |
Soprannome | Il Che Guevara d'Africa, Il presidente ribelle[1] |
Nascita | Yako, 21 dicembre 1949 |
Morte | Ouagadougou, 15 ottobre 1987 |
Cause della morte | assassinio a seguito di colpo di Stato |
Luogo di sepoltura | Cimitero di Dagnoen, Ouagadougou |
Etnia | Silmi-Mossi |
Religione | Cattolico[2][senza fonte] |
Dati militari | |
Paese servito | Burkina Faso |
Forza armata | Esercito burkinabé |
Corpo | Paracadutisti |
Anni di servizio | 1967 - 1987 |
Grado | Capitano |
Guerre | Guerre di confine contro il Mali (1972) Guerra di Natale (1985) |
Battaglie | Colpo di Stato contro Jean-Baptiste Ouédraogo (1983) Colpo di Stato di Blaise Compaoré (1987) |
Altre cariche | politico |
Fonti nel testo della voce | |
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Thomas Isidore Noël Sankara (Yako, 21 dicembre 1949 – Ouagadougou, 15 ottobre 1987) è stato un militare, politico, rivoluzionario e patriota burkinabé.
È stato un leader carismatico per tutta l'Africa occidentale sub-sahariana. Cambiò il nome di Alto Volta in Burkina Faso e si impegnò per eliminare la povertà attraverso il taglio degli sprechi statali e la soppressione dei privilegi delle classi agiate. Finanziò un ampio sistema di riforme sociali incentrato sulla costruzione di scuole, ospedali e case per la popolazione in estrema povertà, oltre a condurre un'importante lotta alla desertificazione con la piantumazione di milioni di alberi nel Sahel.
Il suo rifiuto di pagare il debito estero di epoca coloniale, insieme al tentativo di rendere il Burkina autosufficiente e libero da importazioni forzate, gli attirò le antipatie di Stati Uniti d'America, Francia e Regno Unito, oltre che di numerosi paesi circostanti. Questo stato di cose sfociò nel colpo di Stato il 15 ottobre 1987, in cui, all'età di 37 anni, il giovane capitano Sankara fu assassinato dal proprio vice, Blaise Compaoré. È celebre soprattutto per il suo discorso all'Organizzazione dell'Unità Africana contro imperialismo e neocolonialismo e per essere stato il primo presidente africano a riconoscere l'AIDS come grave piaga sociale, con il lancio di un'efficace campagna di prevenzione. Rinunciò a qualunque beneficio personale come Presidente del Burkina Faso e, al momento della morte, gli unici beni in suo possesso si rivelarono essere un piccolo conto in banca di circa 150 dollari, una chitarra e la casa in cui era cresciuto.
Figura carismatica e iconica per milioni di africani, è spesso indicato come "il Che Guevara africano"[1][3] o "il Presidente ribelle".[4] Venne sepolto in una tomba anonima a Dagnoën, alla periferia di Ouagadougou[5], tuttavia in occasione del ventennale della sua morte la tomba è stata ricostruita e abbellita dai familiari, salvo poi essere danneggiata dai miliziani pro-Compaoré e di nuovo fu ricostruita a seguito della caduta del regime.[6] La giunta militare guidata da Ibrahim Traoré, ha annunciato a febbraio 2023 che il corpo di Sankara sarebbe stato sepolto, insieme ai suoi 12 compagni, nel luogo in cui furono assassinati nel 1987. La famiglia di Thomas Sankara espresse invece la volontà che non venisse sepolto nel memoriale, da loro ritenuto controverso.[7][8]
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