Tomografia computerizzata | |
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Procedura diagnostica Apparecchiatura per tomografia computerizzata | |
Tipo | Radiologia |
ICD-9-CM | 88.38 |
MeSH | D014057 |
MedlinePlus | 003330 |
La tomografia computerizzata, in radiologia, indicata con l'acronimo TC o CT (dall'inglese computed tomography), è una tecnica di indagine radiodiagnostica (diagnostica per immagini), con la quale è possibile riprodurre immagini in sezione (tomografia) e tridimensionali dell'anatomia, create da un'analisi generata al computer, dell'attenuazione di un fascio di raggi X mentre passa attraverso una sezione corporea.[1][2]
È nota anche come tomografia assiale computerizzata o TAC (in inglese CAT da computerized axial tomography), seppur il termine sia ormai desueto. Il principio è che da proiezioni di un oggetto in differenti direzioni si può ricostruire l'immagine dell'oggetto. Inizialmente il software di elaborazione permetteva solo il piano assiale o trasversale, perpendicolare cioè all'asse lungo del corpo. Il vero valore aggiunto delle macchine attuali però è che le proiezioni non sono più su piani distinti ma a spirale facendo scorrere il lettino su cui si trova il paziente. Ciò permette successivamente di ottenere ricostruzioni tridimensionali del segmento corporeo esaminato.
Anche se il suo utilizzo peculiare è nel campo della medicina, la TC è utilizzata anche in altri campi, come ad esempio test non distruttivi dei materiali; in questo ambito viene definita tomografia industriale computerizzata. Un altro esempio è il suo utilizzo in archeologia per ottenere le immagini dei contenuti di sarcofagi o delle mummie.
L'utilizzo della TC in ambito medico è notevolmente aumentato nei due decenni a cavallo tra il XX e il XXI secolo.[3] Si stima che più di settanta milioni di scansioni vengano eseguite ogni anno negli Stati Uniti,[4] ma che solo lo 0,4% dei casi di cancro nel Paese sia dovuto all'esposizione alle radiazioni dei raggi X utilizzati nelle scansioni TC.[5]