Torino Esposizioni | |
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Torino Esposizioni | |
Informazioni generali | |
Stato | Italia |
Ubicazione | Corso Massimo d'Azeglio 15, I-10126 Torino |
Inizio lavori | 1938 |
Inaugurazione | 1939 |
Ristrutturazione | 1948-1950 e 1960 |
Proprietario | Comune di Torino |
Progetto | Ettore Sottsass sr. |
Prog. strutturale | Pier Luigi Nervi |
Informazioni tecniche | |
Posti a sedere | 4 320 |
Mappa di localizzazione | |
Torino Esposizioni è un ex complesso fieristico permanente, proprietà della Città di Torino, localizzato ai margini del quartiere San Salvario, nell’estremità sud del Parco del Valentino. Il Valentino, fin da metà dell’Ottocento, quando era ancora periferico, era stato destinato a sede delle esposizioni nazionali e internazionali tenute in città.[1]
Il complesso fu progettato, edificato, trasformato e ricostruito (dopo i bombardamenti dell'agosto 1943) in tempi e forme diversi, in un arco temporale che va dalla seconda metà degli anni trenta alla fine degli anni cinquanta del Novecento, da architetti e ingegneri quali Umberto Cuzzi, Ettore Sottsass sr., Roberto Biscaretti di Ruffia, Pier Luigi Nervi e Riccardo Morandi.
Il complesso, denominato Palazzo della Moda, fu costruito tra il 1937 e il 1938 su progetto dell’architetto Ettore Sottsass sr. e fu un rilevante esempio italiano di architettura razionalista. La sua realizzazione comportò la demolizione del preesistente Palazzo del Giornale, neobarocco, risalente all’Esposizione internazionale delle industrie e del lavoro del 1911, già riadattato nel 1922 e oggetto nel 1933 di una trasformazione provvisoria in stile razionalista da parte dell’architetto Umberto Cuzzi.
In seguito agli ingenti danni subiti nei bombardamenti durante la Seconda guerra mondiale, in soli tre anni (1948-1950) l’edificio, pur conservando parti notevoli dell’opera di Sottsass, fu ricostruito nelle parti distrutte e considerevolmente ampliato dall’ingegnere Pier Luigi Nervi su progetto dell’ingegnere Roberto Biscaretti di Ruffia, con l’impiego di tecniche costruttive fortemente innovative. Esso divenne non solo la sede espositiva (denominata da allora Torino Esposizioni) della produzione industriale connessa con la ripresa economica torinese, piemontese e italiana del secondo dopoguerra, ma anche luogo deputato a ospitare innumerevoli iniziative di grande richiamo popolare, nonché importanti rassegne di carattere internazionale.
Al 1959 risale l’ultimo ampliamento: un grande spazio espositivo ipogeo progettato dall’ingegnere Riccardo Morandi (Padiglione Morandi) nell’area poco distante del vecchio galoppatoio sorto sul luogo del precedente laghetto dei pattinatori, collegato al complesso principale da una galleria sotterranea.
L’attività fieristica proseguì fino al 1989, data in cui fu trasferita al Lingotto. Negli anni successivi il complesso rimase poco utilizzato con la sola eccezione dei XX Giochi olimpici invernali nel 2006, quando ospitò le partite di hockey su ghiaccio nel Padiglione Giovanni Agnelli. Attualmente l'Università degli Studi e il Politecnico di Torino ne occupano una parte.
I fondi del PNRR (Piano nazionale di ripresa e resilienza) consentiranno di realizzare il progetto di insediamento della nuova Biblioteca civica centrale di Torino nel Padiglione Giovanni Agnelli.