Torre Annunziata comune | |
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Panorama di Torre Annunziata dal Palazzo delle Catene | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Campania |
Città metropolitana | Napoli |
Amministrazione | |
Sindaco | Corrado Cuccurullo[1] (Indipendente di centrosinistra) dal 1-7-2024 |
Territorio | |
Coordinate | 40°45′25″N 14°26′40″E |
Altitudine | 9 m s.l.m. |
Superficie | 7,54 km² |
Abitanti | 39 882[3] (31-5-2024) |
Densità | 5 289,39 ab./km² |
Comuni confinanti | Boscoreale, Boscotrecase, Castellammare di Stabia, Pompei, Torre del Greco, Trecase |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 80058 |
Prefisso | 081 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 063083 |
Cod. catastale | L245 |
Targa | NA |
Cl. sismica | zona 2 (sismicità media)[4] |
Cl. climatica | zona C, 1 123 GG[5] |
Nome abitanti | torresi, oplontini[2] |
Patrono | Madonna della Neve |
Giorno festivo | 22 ottobre (festa votiva) 5 agosto (rievocazione del ritrovamento della Madonna della Neve) |
Cartografia | |
Posizione del comune di Torre Annunziata nella città metropolitana di Napoli | |
Sito istituzionale | |
Torre Annunziata è un comune italiano di 39 882 abitanti[3] situato nella città metropolitana di Napoli, in Campania.
Si estende nell'insenatura più interna del golfo di Napoli in uno stretto lembo di terra cinta tra il Vesuvio e il mare: è infatti municipalità della Zona rossa del Vesuvio, importante centro balneare[6] e membro del Parco regionale del fiume Sarno, che ne delimita il confine meridionale con la sua foce.
Fin dalla fondazione ha fatto della pesca, del commercio, del turismo e della produzione della pasta le principali attività, tanto da essere detta Capitale dell'arte bianca, per la massiccia produzione che toccò il picco nel primo dopoguerra, con oltre sessanta tra mulini e pastifici[7], di cui restano in attività, tra i più noti e premiati al mondo[8], i marchi Voiello e Setaro. È dal periodo della prima rivoluzione industriale, un importante centro produttivo[9], prima nel settore metalmeccanico e siderurgico, e, ad oggi, nautico e farmaceutico, oltre che portuale, accogliendo il terzo porto della regione per estensione[10]. È inoltre sede dello Stabilimento militare Spolette, già Reale Fabbrica d'Armi sotto il regno delle due Sicilie, e oggi gestita dal Ministero della Cultura[11].
Sorge sui resti dell'antica Oplontis, città residenziale imperiale e patrizia, sepolta dall'eruzione del Vesuvio del 79, di cui conserva l'attiva stazione termale[12] e il sito archeologico, dal 1997 riconosciuto come patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.