Trattato di York (1237)

Il trattato di York era un accordo tra i re Enrico III d'Inghilterra e Alessandro II di Scozia, firmato a York il 25 settembre 1237, che affermava che Northumberland (che all'epoca comprendeva anche la contea di Durham),[1] Cumberland e Westmorland erano soggetti alla sovranità inglese. Questo stabilì il confine anglo-scozzese in una forma che rimane quasi invariata ai tempi moderni (le uniche modifiche sono le Debatable Lands e Berwick-upon-Tweed).[2] Il trattato descriveva lo stato futuro di diverse proprietà feudali e affrontava altre questioni tra i due re e segnò storicamente la fine dei tentativi del Regno di Scozia di estendere la sua frontiera verso sud.

Il trattato era uno dei numerosi accordi stipulati tra i due re. Il legato pontificio Ottone da Tonengo era già nel Regno d'Inghilterra su richiesta di Enrico, per partecipare a un sinodo a Londra nel novembre 1237. Ottone fu informato in anticipo da Enrico della riunione di settembre a York, alla quale partecipò. Questo incontro è stato registrato dal cronista contemporaneo Matteo Paris, che disprezzò sia Alessandro che Ottone.

  1. ^ Adrian Green, Regional Identities in North-East England, 1300-2000, The Boydell Press, 2007, p. 224, ISBN 1-84383-335-2.
  2. ^ Treaty of York, su bbc.co.uk.

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