Tsangyang Gyatso | |
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6º Dalai Lama del Tibet | |
In carica | 1697 – 1706 |
Incoronazione | 1697 |
Predecessore | Ngawang Lozang Gyatso |
Successore | Kelzang Gyatso |
Nascita | 1683 |
Morte | 15 novembre 1706 |
«sciàr-ciòk ri-wò tse-nè
kar-sèl da-wà sciàr- ciùng
ma-kyè a-mè scè-rè
yi-là khor-khor cè-ciùng»
«A oriente, dalla cima dei monti
bianca la splendente luna si levava.
Di una madre da cui non nacqui il volto
in mente mi tornava e ritornava»
Tsangyang Gyatso (in tibetano 'ཚངས་དབྱངས་རྒྱ་མཚོ', traslitterazione Wylie: Tshangs dbyangs Rgya mtsho, che significa "oceano della melodiosa voce di Brahma") (1683 – 15 novembre 1706) fu il sesto Dalai Lama.
Occupa un posto particolare nella storia tibetana, poiché fu l'unico Dalai Lama laico: amava le donne e andava a caccia. Scriveva canzoni e poesie. Durante il suo regno il Tibet fu occupato dai cinesi.
Lo si ricorda tutto ingioiellato, elegante, coi capelli lunghi, vestito di broccato, con faretra e arco. Di lui si citano almeno due raccolte di poesie d'amore.
Non è mai stato delegittimato anzi, quando i cinesi lo arrestarono gli abitanti della città si rivoltarono e i monaci lo liberarono per nasconderlo nel monastero.