Tuman Bay II | |
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Ritratto di Ṭūmān Bāy II eseguito da Paolo Giovio | |
sultano d'Egitto | |
In carica | 17 ottobre 1516 – 15 aprile 1517 |
Incoronazione | 1516, Cairo |
Predecessore | Qansuh al-Ghuri |
Successore | Yunus Pascià (come wālis ottomano d'Egitto) |
Dinastia | Burji |
Religione | sunnismo |
Abū al-Naṣr al-Ashraf Ṭūmān Bāy, più semplicemente noto come Ṭūmān Bāy II (in arabo طومان باي?; ... – 1517), è stato un sultano egiziano.
Fu l'ultimo sultano della dinastia dei Mamelucchi Burji d'Egitto e della Siria, dal 1516 al 1517. Salì al trono dopo che il suo predecessore Qanṣūh al-Ghūrī venne sconfitto dal Sultano ottomano Selim I nella battaglia di Marj Dābiq.[1]
Era di origini circasse, come i suoi predecessori, essendo stato in gioventù uno schiavo domestico di palazzo, a poco a poco salì di grado fino a diventare Emiro e poi vizir, carica che tenne fino a quando il Sultano mamelucco Qanṣūh al-Ghūrī lo lasciò come Reggente al momento della sua partenza per affrontare gli Ottomani.[2] Il Califfo abbaside del Cairo al-Mutawakkil III venne fatto prigioniero da Selim I e trattato con rispetto e onori ma fu anche costretto a cedere a Selim l'autorità califfale. Dopo la sconfitta di Qanṣūḥ al-Ghūrī, Ṭūmān Bāy II venne incoronato Sultano, ma senza pompa o cerimonia, perché le insegne reali erano state perse in battaglia. Nel breve periodo in cui governò divenne popolare in tutti i suoi domini.