Tunisia

Tunisia
(AR) حرية، نظام، عدالة (Ḥurrīyah, Niẓām,ʿAdālah)
(IT) Libertà, Ordine, Giustizia
Tunisia - Localizzazione
Tunisia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completoRepubblica di Tunisia
Nome ufficiale(AR) الجمهورية التونسية
Lingue ufficialiarabo[1]
Altre linguefrancese[2], berbero
CapitaleTunisi
Politica
Forma di governoRepubblica presidenziale[3]
In precedenza:
Repubblica semipresidenziale (2011-2022)
Repubblica semipresidenziale a partito unico (1987-2011)
PresidenteKaïs Saïed
Primo ministroKamel Madouri
Indipendenzadalla Francia, 20 marzo 1956
Ingresso nell'ONU20 marzo 1956
Superficie
Totale163 610 km² (92º)
% delle acque5,0%
Popolazione
Totale12 351 444[4] ab. (2023) (79º)
Densità69 ab./km²
Tasso di crescita1,010% (2023)
Nome degli abitantitunisini
Geografia
ContinenteAfrica
ConfiniAlgeria, Libia
Fuso orarioUTC+1
Economia
Valutadinaro tunisino
PIL (nominale)50 842[5] milioni di $ (stima 2023) (96º)
PIL pro capite (nominale)4 070[5] $ (stima 2023) (112º)
PIL (PPA)167 244[5] milioni di $ (stima 2023) (69º)
PIL pro capite (PPA)13 497[5] $ (stima 2019) (100º)
ISU (2023)0,745 (alto) (97º)
Fecondità2,0 (2010)[6]
Varie
Codici ISO 3166TN, TUN, 788
TLD.tn, تونس.
Prefisso tel.+216
Sigla autom.TN
Lato di guidaDestra (↓↑)
Inno nazionaleḤumāt al-Ḥima, Ala Khalidi
Festa nazionale20 marzo
Tunisia - Mappa
Tunisia - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente Regno di Tunisia
 

La Tunisia (in arabo تونس?, Tūnis; AFI: [ˈtuːnɪs]), ufficialmente Repubblica di Tunisia (in arabo الجمهورية التونسية?, Al-Jumhūriyyah at-Tūnisiyya ), è lo Stato più settentrionale dell'Africa. Fa parte della regione del Maghreb del Nordafrica. Confina con l'Algeria a ovest, la Libia a sud-est ed è bagnata dal Mar Mediterraneo a nord e ad est. Presenta i siti archeologici di Cartagine risalenti al IX secolo a.C., così come la Grande moschea di Qayrawan.

Conosciuta per la sua architettura antica, i souk e le coste blu, copre un'area di 163.610 km² (63.170 miglia quadrate) e ha una popolazione di 12,1 milioni. Contiene l'estremità orientale delle montagne dell'Atlante e le propaggini settentrionali del deserto del Sahara; gran parte del suo territorio rimanente è terra coltivabile. La sua capitale e città più grande è Tunisi, che si trova sulla costa nord-orientale e dà il nome al paese.

La lingua ufficiale della Tunisia è l'arabo moderno standard. La stragrande maggioranza della popolazione tunisina è araba e di fede musulmana. L'arabo volgare tunisino è la lingua più parlata, mentre Il francese funge da lingua amministrativa, utilizzata anche nell'istruzione superiore e nel commercio.

La Tunisia fa parte della Lega araba, dell'Unione africana e dell'Organizzazione della cooperazione islamica. Mantiene stretti rapporti con gli Stati Uniti, la Francia e l'Unione europea, con i quali ha stipulato un accordo di associazione nel 1995, denominato Processo di Barcellona.[7]

Tra il 1956 e il 2011, la Tunisia era de facto uno Stato monopartitico, dominato da tre partiti secolari uno successore dell'altro: prima il Neo-Dustur, poi il Partito Socialista Desturiano e infine il Rassemblement Constitutionnel Démocratique (RCD), sotto la guida prima di Habib Bourguiba e poi, a seguito del colpo di Stato del 1987, da Zine Ben Ali.

Nel 2011, la rivoluzione dei Gelsomini, provocata dal malcontento generale verso il governo di Ben Ali, la mancanza di libertà e di democrazia, portò alla caduta del regime di Ben Ali, catalizzando il più ampio movimento della Primavera Araba in tutta la regione. Poco dopo, il 26 ottobre 2014 si sono tenute le prime elezioni parlamentari democratiche, che hanno visto la vittoria elettorale del partito laico Nidaa Tounes con 85 seggi nell'assemblea su 217.[8][9] A novembre dello stesso anno furono organizzate le elezioni presidenziali.

Dal 2014 al 2020 la Tunisia venne considerata l'unica democrazia del mondo arabo dall'Economist Intelligence Unit e definita come una "democrazia imperfetta".[10]

In seguito a varie proteste contro il Governo Mechichi, per la malagestione della pandemia da COVID-19 e la crisi economica, il 25 luglio 2021 il presidente Saïed sospese il parlamento, licenziò il primo ministro[11], consolidando il proprio potere in quello che Ennahda e gli oppositori hanno definito un "colpo di Stato".[12] Dopo il "Golpe" Saied ha sciolto il consiglio della magistratura tunisina, accusato di corruzione e ha ordinato l'arresto di diversi esponenti politici.[13]

Dopo il referendum costituzionale del 2022, la Tunisia è diventata una repubblica presidenziale.[14][15][16]

  1. ^ L'articolo 1 della Costituzione afferma: «La Tunisia è uno stato libero, indipendente, sovrano, la cui religione è l'islam e la cui lingua è l'arabo. Il suo ordinamento è quello repubblicano».
  2. ^ Seconda lingua parlata da buona parte della popolazione e prevalente nell'amministrazione, nell'educazione e nell'economia; La Francophonie dans le monde (PDF), su Organisation Internationale de la Francophonie, p. 16. URL consultato il 7 giugno 2020 (archiviato dall'url originale il 16 ottobre 2012).
  3. ^ Youssef Siher, Tunisia, varata la nuova Costituzione: presidenzialismo e accentramento del potere, così Saied si assicura il controllo del Paese, su ilfattoquotidiano.it, Il Fatto Quotidiano, 22 agosto 2022. URL consultato il 10 settembre 2022.
  4. ^ National Institute of Statistics-Tunisia, su ins.nat.tn, National Institute of Statistics-Tunisia, 12 settembre 2014. URL consultato il 12 settembre 2014 (archiviato dall'url originale il 4 settembre 2015).
  5. ^ a b c d (EN) World Economic Outlook Database, April 2019, su IMF.org, Fondo Monetario Internazionale. URL consultato il 22 maggio 2019.
  6. ^ Tasso di fertilità nel 2010, su data.worldbank.org. URL consultato il 12 febbraio 2013 (archiviato il 23 febbraio 2013).
  7. ^ Tunisian Partnership with Western Europe, su web.archive.org, 12 marzo 2012. URL consultato il 19 dicembre 2022 (archiviato dall'url originale il 12 marzo 2012).
  8. ^ Tunisia, vince Nidaa Tounes, partito anti-islamista - Mondo, su Agenzia ANSA, 30 ottobre 2014. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  9. ^ (EN) Secularist Nidaa Tounes party wins Tunisia election, in BBC News, 30 ottobre 2014. URL consultato il 19 dicembre 2022.
  10. ^ (EN) Democracy Index 2021: the China challenge, su Economist Intelligence Unit. URL consultato l'8 gennaio 2023.
  11. ^ Il presidente tunisino ha licenziato il premier e congelato il Parlamento, su Agi. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  12. ^ Tunisia, il presidente Saied licenzia il premier e congela il Parlamento - Africa, su Agenzia ANSA, 26 luglio 2021. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  13. ^ Presidente Tunisia scioglie Csm, lavora a riorganizzazione - Mondo, su Agenzia ANSA, 6 febbraio 2022. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  14. ^ [email protected], Referendum in Tunisia: la vittoria di Saied, su ISPI, 26 luglio 2022. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  15. ^ Giulia Gozzini, Silvia Colombo, Giulia Gozzini-Silvia Colombo, Il referendum autoritario che vuole cambiare la Costituzione tunisina, su Affari Internazionali - Politica ed economia estera, 20 luglio 2022. URL consultato il 5 gennaio 2023.
  16. ^ ilfattoquotidiano.it, https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/08/22/tunisia-varata-la-nuova-costituzione-presidenzialismo-e-accentramento-del-potere-cosi-saied-si-assicura-il-controllo-del-paese/6766952/.

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