Uber | |
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Stato | Stati Uniti |
ISIN | US90353T1007 |
Fondazione | 2009 a San Francisco |
Fondata da | Travis Kalanick, Garrett Camp |
Sede principale | San Francisco |
Persone chiave | Dara Khosrowshahi (A.D.) |
Settore | Trasporto |
Slogan | «Dove Si Va?» |
Sito web | www.uber.com/ |
Uber è un'impresa con sede a San Francisco che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato attraverso un'applicazione mobile che mette in collegamento diretto passeggeri e autisti. Insieme a AirBnb è considerato uno dei maggiori rappresentanti della cosiddetta economia collaborativa.[1]
La società opera in 77 nazioni e più di 616 città in tutto il mondo[2], e le sue auto possono essere prenotate usando il sito internet o l'applicazione mobile, tramite la quale i clienti possono inoltre tenere traccia in tempo reale della posizione dell'auto prenotata.
In Italia Uber è presente dal 2013[3] e, in seguito a diverse controversie legali, è attualmente disponibile solo nella sua versione più costosa, chiamata UberBlack. I fautori della compagnia statunitense ritengono che ciò sia stato legato all'arretratezza normativa e all'incapacità della classe dirigente politica nello scardinare vecchie concezioni del mondo lavorativo e del lobbismo[4][5][6] (nonostante il parere favorevole dell'Antitrust che richiedeva l'intervento del parlamento in merito[7][8]), mentre le opportunità offerte dalla gig economy richiederebbero un atteggiamento più innovativo[9]. La gran parte della letteratura scientifica ha però un atteggiamento più prudente, ricordando nel merito come le regole sulla base delle quali Uber pop è stato dichiarato illegale servono a tutelare interessi pubblici che il mercato, da solo, lascerebbe insoddisfatti[10] e, nel metodo, che regole antiquate si cambiano seguendo i processi costituzionalmente previsti. Più in generale, la regolazione della cd. gig economy richiede un approccio moderno anche per individuare e prevenire i rischi[11], non solo per sfruttarne le opportunità.