Unione (guerra civile americana)

Unione
Motto: E pluribus unum
Unione - Localizzazione
Unione - Localizzazione
Mappa della divisione degli Stati durante la guerra di secessione americana. Il blu indica gli Stati dell'Unione del Nord, inclusi quelli che furono ammessi nel corso della guerra; il colore azzurro chiaro rappresenta gli Stati cuscinetto e la Virginia Occidentale, affiliati all'Unione ma che consentivano sul loro territorio la schiavitù; il rosso raffigura gli Stati che avevano dichiarato secessione. Le aree senza colore infine erano i territori non ancora organizzati in entità statale (ad eccezione del Territorio indiano).
Dati amministrativi
Lingue ufficialiInglese americano
Lingue parlateLingue native americane; lingua inglese
InnoHail, Columbia
CapitaleWashington
Politica
Forma di StatoStato federale
Forma di governoRepubblica presidenziale
Organi deliberativiCongresso degli Stati Uniti d'America
Nascita1861 con Abraham Lincoln
CausaGuerra civile americana
Fine1865 con Abraham Lincoln
CausaVittoria sugli Stati Confederati d'America e riunione con essi
Territorio e popolazione
Bacino geograficoAmerica del Nord
Economia
Valutadollaro statunitense
Religione e società
Religioni preminentiCristianesimo
Religioni minoritarieEbraismo
Evoluzione storica
Preceduto da Stati Uniti d'America
Succeduto da Stati Uniti d'America

«Io ritengo che, secondo la legge universale e la Costituzione degli Stati Uniti d'America, l'Unione di questi Stati sia perpetua. La perpetuità è implicita, anche se non espressamente citata... nessun governo correttamente stabilito ebbe mai nella sua legge istitutiva alcuna clausola che contemplasse la propria estinzione. Io pertanto ritengo che l'Unione è tuttora intatta; ed io farò tutto quanto sta in me affinché le leggi dell'Unione siano regolarmente applicate in tutti gli Stati.»

L'Unione (in inglese Union) era il nome che indicava gli Stati Uniti d'America durante la guerra civile americana, ed in particolare il governo federale della presidenza di Abraham Lincoln, che poteva contare su venti "Stati liberi" e dai primi cinque "Stati cuscinetto" di frontiera rimasti tuttavia ancora schiavisti (alcuni con amministrazioni locali divise e truppe di entrambi gli schieramenti).

L'Unione fu opposta agli undici Stati Uniti meridionali schiavisti che formarono gli Stati Confederati d'America, o anche meglio conosciuti come "la Confederazione". A questi undici Stati si aggiungevano il Territorio indiano e il Territorio Confederato dell'Arizona. Dal momento che l'espressione era stata usata prima della guerra per riferirsi agli interi Stati Uniti (una "unione di Stati"), il suo uso da parte degli Stati non secessionisti sottolineava la continuità legale con la precedente entità politica.

Del pari nella terminologia pubblica degli Stati Uniti i nuovi Stati vengono "ammessi nell'Unione" e il discorso annuale rivolto dal presidente degli Stati Uniti d'America ai membri del Congresso e al popolo è indicato come "discorso sullo stato dell'Unione".

Durante la guerra civile i lealisti che vivevano sia negli "Stati cuscinetto" fra Unione e Confederazione che negli Stati Confederati vennero chiamati "unionisti"; circa 120.000 di loro servirono nell'Union Army durante il conflitto ed esistettero reggimenti "unionisti" per tutti gli Stati del Sud, tranne la Carolina del Sud. Gli unionisti del Sud furono usati ampiamente come forze anti-guerriglia e come truppe d'occupazione nelle aree della Confederazione occupate dall'Unione.

Tutti gli Stati dell'Unione fornirono dei soldati per l'esercito e per l'Union Navy, anche se dalle zone di confine partirono anche decine di migliaia di soldati per la Confederazione. Gli Stati di frontiera erano essenziali come base di rifornimento per l'invasione del Sud e Abraham Lincoln si rese conto che non avrebbe mai potuto vincere senza il loro pieno controllo, in special modo il Maryland, che si trovava a Nord della capitale nazionale di Washington. Gli Stati Uniti d'America medio-occidentali fornirono le risorse industriali per una guerra meccanizzata, che richiedeva grandi quantità di munizioni e forniture, oltre a consistenti finanziamenti; il "Midwest" forniva soldati, cibo, cavalli, sostegno finanziario e campi di addestramento. Gli ospedali dell'esercito furono istituiti in tutta l'Unione.

La maggior parte degli Stati aveva governatori del Partito Repubblicano, che sostenevano con energia lo sforzo bellico e repressero la sovversione contro la guerra nel 1863 e 1864.

Il Partito Democratico al nord sostenne la guerra all'inizio, ma già nel 1862 rimase diviso tra i cosiddetti "War Democrat" e l'elemento pacifista guidato dai "Copperheads"; questi ottennero importanti risultati alle elezioni di metà mandato nel 1862, in particolare nello Stato di New York. Persero terreno nel 1863, specialmente nell'Ohio.

Nel corso della campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 1864 i Repubblicani si associarono sotto la bandiera del "National Union Party", che attirò molti War Democrat e soldati ed ottenne una schiacciante vittoria per Lincoln contro il candidato dell'opposizione George McClellan, ex comandante generale dell'esercito statunitense.

Gli anni della guerra furono piuttosto prosperi, tranne là dove si svolsero i più gravi combattimenti e dove operava la guerriglia lungo il confine meridionale; la crescita economica venne anche stimolata dalle pesanti spese governative e dalla creazione di un sistema bancario nazionale. Gli Stati dell'Unione investirono una grande quantità di denaro e sforzi nell'organizzare il sostegno psicologico e sociale per le mogli dei soldati, le vedove e gli orfani e per i soldati stessi.

La maggior parte degli arruolati furono dei volontari, anche se dopo il 1862 in molti lo fecero per anticipare la leva e approfittare dei generosi contributi in denaro offerti dalle amministrazioni locali. La resistenza alla coscrizione fu notevole in alcune grandi città, come ad esempio nel corso dei massicci disordini di New York del luglio 1863, ed in alcuni distretti remoti come le aree minerarie del carbone della Pennsylvania.

  1. ^ Citato in Raimondo Luraghi Storia della guerra civile americana BUR 1994, pag. 216

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