Uracile | |
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Nome IUPAC | |
2,4-diossipirimidina | |
Abbreviazioni | |
U | |
Nomi alternativi | |
2,4-1H,3H-pirimidindione | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C4H4N2O2 |
Massa molecolare (u) | 112,08 |
Aspetto | solido cristallino bianco |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 200-621-9 |
PubChem | 1174 |
DrugBank | DBDB03419 |
SMILES | C1=CNC(=O)NC1=O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | 335 °C (608 K) con decomposizione |
Proprietà termochimiche | |
ΔfH0 (kJ·mol−1) | −429,4 |
C0p,m(J·K−1mol−1) | 120,5 |
Indicazioni di sicurezza | |
Frasi H | --- |
Consigli P | --- [1] |
L'uracile è una delle due basi azotate pirimidiniche che formano i nucleotidi dell'acido nucleico RNA. Tramite due legami a idrogeno nell'RNA si lega all'adenina (A). Legata a una molecola di ribosio forma l'uridina. Come tale l'uridina non ha quasi nessun coinvolgimento metabolico. Deve essere prima convertita nella sua forma fosforilata completa (UTP) e da qui prendere diverse vie metaboliche:
Il dUMP viene poi metilato per azione della timidilato sintetasi, utilizzando un metile proveniente da N5, N10-metilen-tetraidrofolato. Il prodotto di tale reazione sarà la dTMP desiderata e il diidrofolato. La base è ora pronta per entrare nella struttura del DNA.
Quest'ultimo passaggio è stato sfruttato ampiamente nella chemioterapia antitumorale con il farmaco 5-fluoro-uracile (5FU), inibitore suicida e irreversibile della timidilato sintetasi. Ha trovato infatti ampio uso nella terapia del carcinoma mammario, di quello del colon, nel tumore epatico e altri tipi. Oggi si preferiscono dei suoi derivati più efficaci (Fluoro-desossiuridina e Tegafur), che hanno un profilo di farmacocinetica e tossicità migliori.