Usman dan Fodio | |
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Sultano (Amir al-mu'minin) | |
In carica | 1804 – 1815 Sokoto |
Erede | regioni orientali (Sokoto): Muhammed Bello, figlio. regioni occidentali (Gwandu): Abdullahi dan Fodio, fratello |
Successore | Mohammed Bello |
Nascita | Gobir, 1754 |
Morte | Sokoto, 1817 |
Sepoltura | Hubare, Sokoto.[1] |
Dinastia | Califfato di Sokoto |
Padre | Muhammadu Fodio |
Coniugi | Maymuna 'A'isha Hawau Hadiza |
Figli | 23 inclusi: Muhammed Bello Nana Asmau Abu Bakr Atiku |
Religione | Islam |
Shaihu Usman dan Fodio, nato Usuman ɓii Foduye [2] (Gobir, 15 dicembre 1754 – Sokoto, 20 aprile 1817), è stato un importante riformatore religioso, uno scrittore e un politico di etnia fulana. È stato anche il fondatore del Califfato Sokoto nel 1809.
Dan Fodio apparteneva alla classe sociale urbanizzata di etnia Fulani, insediata negli Stati parlanti Hausa, in quella che attualmente si chiama Nigeria settentrionale. Docente di madhhab malikita, visse nella città-Stato di Gobir fino al 1802 allorché, per diffondere le proprie idee riformiste e a causa della crescente repressione delle autorità locali, condusse a un volontario esilio i suoi seguaci. Esso avviò una rivoluzione sociale e politica che si diffuse da Gobir a tutta la moderna Nigeria e al Camerun, e fu abbracciata come un movimento di jihād dalle etnie Fula in tutta l'Africa occidentale. Dan Fodio declinò presto onori e pompa, incrementando per converso i contatti coi riformatori religiosi e i leader jihadisti africani, lasciando la leadership dello Stato di Sokoto a suo figlio, Muhammed Bello.
Dan Fodio scrisse oltre un centinaio di libri sulla religione, il governo, la cultura e la società. Sviluppò una serrata critica delle élite islamiche africane esistenti al suo tempo, riscontrando quanto ancora fortemente esse fossero impregnate di cupidigia e paganesimo e quanto poco fossero ossequiose dei dettami della Shari'a, per non parlare dei gravosi carichi fiscali imposti alle popolazioni che esse amministravano in qualsiasi misura. Egli, per contro, incoraggiò la cultura e lo studio, anche per l'elemento femminile, e varie sue figlie si misero in luce come studiose e scrittrici. I suoi scritti e i suoi discorsi seguitano frequentemente ancor oggi a essere letti e citati, e sono con affetto chiamati Shehu in Nigeria. Alcuni suoi seguaci considerano dan Fodio un mujaddid (rinnovatore), un divinamente ispirato "riformatore dell'Islam".[3]
L'insurrezione di dan Fodio è il massimo episodio del movimento descritto come Jihad Fula, che portò all'egemonia dei Fulani nel XVII, XVIII e XIX secolo.[4] Ad essa seguirono i jihad che, con successo, furono proclamati nel Futa Bundu, Futa Tooro e Futa Jalon tra il 1650 e il 1750, che portarono alla creazione di questi tre Stati musulmani africani. A loro volta gli Shehu ispirarono un certo numero di successivi jihad in Africa occidentale, inclusi quelli dell'Impero Massina, fondato da Seku Amadu, del Segu Tukulor, fondato da al-Ḥāǧǧi ʿUmar Tall (che sposò una delle nipoti di dan Fodio), e dell'Emirato Adamawa (Laamateeri Adamaawa), fondato da Modibo Adama.