Valeriano | |
---|---|
Imperatore romano | |
Busto di Valeriano, datato 253-260, proveniente dall’Asia Minore, oggi custodito presso la Ny Carlsberg Glyptotek | |
Nome originale | Publius Licinius Valerianus |
Regno | settembre 253 – 260 (con Gallieno) |
Cognomina ex virtute | Germanicus Maximus[1][2][3] |
Salutatio imperatoria | 3 volte: la prima quando fu fatto Augusto nel 253, la seconda quando assunse il titolo di Germanicus Maximus nel 254 e la terza nel 256. |
Nascita | 200 circa |
Morte | dopo il 260 Bishapur |
Predecessore | Emiliano |
Successore | Gallieno |
Consorte | Egnazia Mariniana |
Figli | Gallieno Valeriano il giovane[4] |
Consolato | 238? (I), 254 (II), 255 (III) e 257 (IV) |
Princeps senatus | 238 |
Pontificato max | dal 253 |
Publio Licinio Valeriano (in latino Publius Licinius Valerianus[2]; 200 circa – Bishapur, dopo il 260) è stato un imperatore romano.
Regnò dal 253 al 260. È il primo esponente della Dinastia valeriana.
Dopo la sua ascesa al trono associò suo figlio Gallieno al potere, prima come Cesare e poi come Augusto, nominando a sua volta il secondogenito, Valeriano il giovane, Cesare.[4] Il suo governo fu caratterizzato dai continui tentativi di sconfinamento di popoli alle frontiere danubiane e renane, ma anche in Numidia e sul confine sasanide la situazione era tutt'altro che tranquilla. Proprio mentre stava conducendo operazioni militari contro i Persiani Sasanidi nel confine orientale dell'Impero romano, fu fatto prigioniero durante la battaglia di Edessa, in Mesopotamia, nel 260 dal re Sapore I dei Sasanidi e morì prigioniero qualche tempo dopo.
Il regno di Valeriano, in particolare la sua seconda parte, è descritto da pochissime fonti, per lo più frammentarie; la cronologia si basa sulla sua data di morte, tradizionalmente assunta essere il 260.
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatore ValerianoGermanicus
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatore CIL11.826
<ref>
: non è stato indicato alcun testo per il marcatore CIL8.12294