Vangioni

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Vangioni
Il popolo dei Vangioni a sinistra dell'alto corso del Reno attorno al 98, al tempo dello storico Tacito che scrisse De origine et situ Germanorum
 
Sottogruppifaceva parte dei Germani occidentali (Istaevones)
Luogo d'originenell'Alsazia settentrionale
Periodoa metà del I secolo a.C. passarono il Reno, stanziandosi in Gallia Comata
LinguaLingue germaniche
Distribuzione
Germania Magna prima,
Gallia Comata poi

I Vangioni apparvero la prima volta come una tribù germanica di dubbia provenienza.[1] Affidarono il proprio destino ad Ariovisto nel suo tentativo del 58 a.C. di invadere la Gallia attraversando la valle di Doubs, e venendo sconfitti da Giulio Cesare in una battaglia nei pressi probabilmente di Belfort. Dopo che alcuni Celti evacuarono la regione temendo i Suebi, ai Vangioni, che avevano stipulato la pace con i Romani, venne permesso di insediarsi tra i Mediomatrici stanziati nell'Alsazia settentrionale. In ogni caso Metz si trova oggi in Lorena. Gradatamente assunsero il controllo della città celtica di Burbetomagus, in seguito nota come Worms.

L'imperatore Augusto li tenne come alleati, con l'intenzione di invadere la Germania attraversando questa regione tra il Reno ed il Danubio. Druso maggiore fece costruire due fortezze tra i Vangioni, castrum Moguntiacum (13 a.C., conosciuta in seguito come Magonza) e una di nome sconosciuto (14 a.C.) presso Worms.[2] Le truppe dei Vangioni vennero inserite nell'esercito romano. Quando si cambiò idea in seguito alla battaglia della foresta di Teutoburgo, e i Germani vennero poi massacrati da Germanico e abbandonati per decisione di Tiberio, i Vangioni vennero usati come guarnigione di servizio, essendo attestati alcuni decenni più tardi sul lontano confine scozzese del Vallo di Adriano, nel nord della Britannia.[3]

I Vangioni della Germania superiore mantennero la loro posizione fin dalla nascita della provincia stessa. Durante la Repubblica Romana non vennero inclusi tra i Belgi, un'alleanza tra tribù germaniche celtizzate della Francia nord-orientale. Nei primi anni dell'impero il nome venne allargato dai Romani per comprendere tutti i Germani celtizzati della Francia settentrionale (gli antenati dei Franchi), tra cui si trovavano i Vangioni.

Nel tardo impero quello che restava della Germania Superiore venne diviso in "Prima Germania" e "Seconda Germania". La prima comprendeva i Vangioni, Worms e Magonza. La loro identità scomparve di colpo quando la regione venne invasa dagli Alemanni divenendo Alisatia.[4] I Vangioni si fusero quindi con gli Alemanni. Solo alcuni nomi nei pressi di Worms ricordano la presenza dei Vangioni, come ad esempio il titolo di Vescovo dei Vangioni. Il destino delle truppe dei Vangioni in Britannia non è certo. Secondo alcuni sarebbero diventati una tribù scozzese (adoratori di Mogons), ma è solo un'ipotesi.

  1. ^ Tacito, De origine et situ Germanorum, XXVIII, 4.
  2. ^ La città, sotto il controllo romano, venne chiamata Vangiones (vedi la sezione su "Ammiano Marcellino), seguendo la convenzione romana di chiamare le città con il nome del popolo che le abitava. Graesse parla di Augusta Vangionum quale nome alternativo della città, diminutivo di colonia Augusta Vangionum. Graesse parlò dei nomi latini delle città nei suoi primi libri stampati. L'attuale nome della città non antico, o forse era solo una colonia militare. Ai tempi nella zona si trovavano dozzine di colonie militari, per cui il nome potrebbe essere in effetti antico, ma non essere stato riportato nella letteratura antica.
  3. ^ C.Michael Hogan
  4. ^ La locuzione "l'altra sponda" ha ovviamente cambiato significato nel corso dei secoli. In origine gli Alemanni si insediarono sulla direttrice nord-sud della riva sinistra. Oggi la parte meridionale è diventata la Lorena (sviluppo franco), e Magonza è considerata parte della valle del Reno e non dell'Alsazia

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