Vera Cao Pinna (Siliqua, 1909 – Roma, 1986) è stata un'economista italiana.
Con il maestro Alfredo Niceforo inizialmente ha approfondito i problemi economici della Sardegna con particolare attenzione per le persone disagiate; tra gli anni Quaranta e Cinquanta ha fatto parte di un gruppo di cultori delle tecniche della programmazione contribuendo parallelamente a riorganizzare la statistica italiana: statistica salariale, indagine sui prezzi e sul costo della vita, sviluppi della produzione e dei censimenti industriali. Ha partecipato al primo esperimento di programmazione realizzato in Italia nel dopoguerra, lo schema Vanoni.
Si è impegnata anche a livello europeo essendo socia fondatrice e vice presidente dell’Association scientifique pur la prèvision èconomique à long terme: ha così approfondito l’applicazione del modello delle relazioni intersettoriali (tavole input-output) di Wassily Leontief all’analisi del funzionamento dei singoli sistemi economici, diventando punto di riferimento per coloro che erano interessati al nuovo strumento di analisi.
Sebbene la prima tavola input-output per l'economia italiana fu pubblicata dall'ISTAT nel 1965, si deve a lei l'aver elaborato già nel 1952 i dati in collegamento con alcuni economisti statunitensi le tavole delle interdipendenze settoriali dell'economia italiana riferita al 1950.
Nel 1955 conseguì la libera docenza in statistica economica ma non è mai stata chiamata a svolgere il ruolo di professoressa ordinaria, sia per una certa chiusura del mondo accademico [1] sia per il suo essersi specializzata nell'Econometria, disciplina allora non ancora accreditata a livello universitario.[2]
Dalla fondazione nel 1962 fino al 1974, lavorò presso il Centro di Studi e Piani Economici a Roma, dove collaborò con Franco Archibugi e altri giovani statistici ed econometrici quali Maurizio Di Palma e Bruno Ferrara. Il Centro di studi e piani economici pubblicò, nel 1971, una raccolta di studi in suo onore dedicati a Econometria e pianificazione.