Bene protetto dall'UNESCO | |
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Città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto | |
Patrimonio dell'umanità | |
Villa Capra detta la Rotonda | |
Tipo | Culturale |
Criterio | (i) (ii) |
Pericolo | Non in pericolo |
Riconosciuto dal | 1994 |
Ampliamento nel | 1996 |
Scheda UNESCO | (EN) City of Vicenza and the Palladian Villas of the Veneto (FR) Scheda |
Le ville palladiane sono un insieme di ville venete (del territorio della Repubblica di Venezia), concentrate per la maggior parte nella provincia di Vicenza, edificate intorno alla metà del Cinquecento dall'architetto Andrea Palladio per le famiglie più importanti del luogo, soprattutto aristocratici ma anche alcuni esponenti dell'alta borghesia della Repubblica veneta.
Le ville palladiane si distinguono sia dalle antiche ville romane sia dalle ville medicee in Toscana: infatti non erano destinate unicamente allo svago dei proprietari, ma erano anzitutto dei complessi produttivi. Circondate da vaste estensioni di campi coltivati e vigneti, le ville comprendevano magazzini, stalle e depositi per il lavoro agricolo. Di norma presentano ali laterali, le barchesse, destinate a contenere gli ambienti di lavoro, dividendo razionalmente lo spazio del corpo centrale, destinato ai proprietari, da quello dei lavoratori, in modo da non sovrapporre le diverse attività. Il corpo centrale è a sua volta suddiviso in senso verticale, dove ogni piano assolve funzioni diverse.
Grazie anche alle loro descrizioni e ai dettagliati disegni pubblicati da Palladio nel trattato I quattro libri dell'architettura (1570), le ville palladiane divennero per secoli oggetto di studio per architetti provenienti dal resto d'Europa e non solo, che si ispirarono ad esse per le loro realizzazioni.
Tra il 1994 e il 1996, le ville palladiane sono state inserite dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni dell'umanità dell'UNESCO,[1] all'interno del sito seriale denominato Città di Vicenza e le ville palladiane del Veneto.