Vitello d'oro

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Adorazione del Vitello d'oro di Nicolas Poussin
Adorazione del Vitello d'oro - Immagine tratta dal manoscritto Hortus deliciarum (XII secolo)

Il vitello d'oro (in ebraico עֵגֶּל הַזָהָב?, ‘ēggel hazâhâv) fu, secondo la Bibbia, un idolo fabbricato da Aronne per soddisfare gli Ebrei durante l'assenza di Mosè, quando questi ascese al Monte Sinai. In ebraico l'episodio è noto come ḥēṭ' ha‘ēggel (חֵטְא הַעֵגֶּל) o "Il Peccato del Vitello" e viene citato per la prima volta in Esodo 32:4[1].

Il Toro (mitologia) culto del toro era comune in molte culture. In Egitto, da dove secondo la narrazione dell'Esodo provenivano in quel tempo gli ebrei, il Toro Apis era un paragonabile oggetto di culto, che alcuni ritengono gli ebrei facessero rivivere nel deserto;[2] alternativamente, altri credono che il Dio di Israele fosse associato o rappresentato come una divinità vitello/toro a causa di un processo di assimilazione religiosa e sincretismo. Tra i popoli limitrofi degli egiziani ed ebrei nell'antico Vicino Oriente e nell'Egeo, l'uro, toro selvatico, veniva ampiamente adorato, spesso come Toro Lunare e creatura propria di El.[3]

  1. ^ Esodo 32:4, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Le Costituzioni apostoliche del primo cristianesimo, VI. 4 (ca. 380), cita che "la legge è il decalogo, che il Signore promulgò loro con voce udibile, prima che il popolo facesse quel vitello che rappresentava l'Apis egizio."
  3. ^ "Calf, Golden", su Jewish Encyclopedia.

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