Vittorio Emanuele Orlando

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Vittorio Emanuele Orlando
Vittorio Emanuele Orlando nel 1910

Presidente della Camera dei deputati
Durata mandato1º dicembre 1919 –
25 giugno 1920
PredecessoreGiuseppe Marcora
SuccessoreEnrico De Nicola

Durata mandato15 luglio 1944 –
25 settembre 1945
PredecessoreDino Grandi[1]
SuccessoreCarlo Sforza[2]

Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia
Durata mandato30 ottobre 1917 –
23 giugno 1919
MonarcaVittorio Emanuele III
PredecessorePaolo Boselli
SuccessoreFrancesco Saverio Nitti

Ministro dell'interno
Durata mandato18 giugno 1916 –
23 giugno 1919
PresidentePaolo Boselli[3]
Se stesso[4]
PredecessoreAntonio Salandra
SuccessoreFrancesco Saverio Nitti

Deputato del Regno d'Italia
LegislaturaXX, XXI, XXII, XXIII, XXIV, XXV, XXVI, XXVII
Sito istituzionale

Deputato dell'Assemblea Costituente
Gruppo
parlamentare
Unione Democratica Nazionale (dal 12 luglio 1946 al 15 luglio 1946),
Misto (dal 15 luglio 1946 al 31 gennaio 1948)
CollegioCollegio Unico Nazionale
Sito istituzionale

Senatore della Repubblica Italiana
LegislaturaI Legislatura
Gruppo
parlamentare
Misto
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSinistra storica (1897-1913)
Unione Liberale (1913-1919)
Partito Liberale Democratico (1919-1924)
Indipendente (1924-1943)
Partito Liberale Italiano (1943-1952)
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneDocente universitario, statista
FirmaFirma di Vittorio Emanuele Orlando

Vittorio Emanuele Orlando (Palermo, 19 maggio 1860Roma, 1º dicembre 1952) è stato un politico e giurista italiano.

È noto per aver rappresentato l'Italia nella conferenza di pace di Parigi del 1919 con il suo ministro degli esteri Sidney Sonnino a seguito della vittoria italiana al fianco della Triplice intesa contro gli Imperi centrali nella prima guerra mondiale, ruolo simbolico che gli valse l'appellativo di "Presidente della Vittoria".[5][6]

Nel 1946, dopo la fine della seconda guerra mondiale e della dittatura fascista, Orlando fu membro dell'Assemblea Costituente che all'indomani del referendum aveva il compito di formalizzare il cambio di forma dello Stato italiano in Repubblica.

Oltre al suo importante ruolo politico, Orlando è anche noto per i suoi scritti, oltre un centinaio di lavori, su questioni legali e giudiziarie. Insigne giurista e politico italiano, fu professore di diritto costituzionale e diritto amministrativo nelle università di Messina, di Modena, di Palermo, e di Roma. Fu inoltre il fondatore della scuola italiana di diritto pubblico. Dette contributi profondamente innovativi alla scienza giuridica; curò la stesura del Primo trattato completo di diritto amministrativo (1897-1925), in cui furono inclusi i contributi degli autori più autorevoli della materia. In particolare, nell’opera è esposto il cosiddetto «metodo descrittivo» che indica i principi dell’organizzazione e dell’attività amministrativa ed esamina le finalità dell’amministrazione.

  1. ^ Come Presidente della Camera dei Fasci e delle Corporazioni
  2. ^ Come Presidente della Consulta Nazionale
  3. ^ Fino al 30 ottobre 1917
  4. ^ Dal 30 ottobre 1917
  5. ^ Vittorio Emanuele Orlando, su Portale Storico della Camera dei Deputati. URL consultato il 18 luglio 2020.
  6. ^ Filmato audio È morto il Presidente della Vittoria, Istituto Luce, 3 dicembre 1952. URL consultato il 20 luglio 2020.

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