Vittorio Mayer Pasquale, soprannominato Spatzo (passero) (Appiano sulla Strada del Vino, 1927 – Bolognano d'Arco, 18 maggio 2005), è stato un poeta e partigiano italiano.
Vittorio Mayer Pasquale nacque ad Appiano sulla Strada del Vino, in provincia di Bolzano, nel 1927 da Enrico Pasquale e Giovanna Mayer, di etnia sinti estrekaria, vittima assieme ai propri familiari degli orrori del Porrajmos, ovvero l'olocausto degli zingari: la madre morí in un campo di concentramento nazista insieme alla figlia Edvige. [1] Il padre, invece, riuscì a sfuggire alla deportazione.[2] Vittorio riuscì a mettersi in salvo nascondendo le sue origini e collaborando con i partigiani.[3]
La sua poesia parla della sua passione per la propria cultura, per la libertà e per la musica.[4]
«Cielo rosso di sangue,
di tutto il sangue dei Sinti
che a testa china e senza patria,
stracciati affamati scalzi,
venivano deportati,
perché amanti della pace e della libertà,
nei famigerati campi di sterminio.
Guerra che pesi
come vergogna eterna
sul cuore dei morti e dei vivi,
che tu sia maledetta[5]»