World Music | |
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Origini stilistiche | Musica folk Musica etnica |
Origini culturali | Anni 1980 |
Strumenti tipici | Qualsiasi |
Popolarità | Diffusione su scala mondiale in determinati settori, aree, gruppi o sottogruppi sociali. |
Generi correlati | |
Folk, Musica etnica |
La world music (in italiano: "musica del mondo"), nota anche come global music o international music,[1] è un genere musicale di contaminazione fra elementi di popular music e musica tradizionale (folk rock e etnica).[2][3]
I progetti musicali che attingono a tradizioni culturali diverse tendono a travalicare le classificazioni tradizionali.[2]
Sebbene siano generi correlati, la world music non va confusa con il worldbeat, che è incentrato sui suoni percussivi e su un approccio maggiormente "elettronico" e "rock".[4]
Il termine è divenuto popolare negli anni ottanta come categoria commerciale per la musica tradizionale non occidentale.[5][6] Nella world music coesistono anche altri sottogeneri, come la ethnic fusion (Clannad, Ry Cooder, Enya).[7]
La world music può includere scale, modi o inflessioni musicali distintive e non occidentali, e spesso fa uso di strumenti tradizionali etnici come il kora, la steel drum, il sitar o il didgeridoo.[8]
Nel periodo della produzione musicale digitale, l'aumento della disponibilità di campionamenti di musica etnica di alta qualità, sound bites e loop provenienti da ogni regione conosciuta nel mondo, ne ha permesso l'utilizzo frequente nella produzione commerciale che ha esposto un ampio spettro di tessuti musicali indigeni e artisti indipendenti.
Alcuni esempi di questo genere sono l'opera di Jon Hassell (generalmente indicato come "padre della world music"[9][10][11]), Brian Eno, Peter Gabriel o di Paul Simon.