Yusuf I | |
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Sultano di Granada al-Muayyad billah | |
In carica | 1333 – 1354 |
Predecessore | Muhammad IV |
Successore | Muhammad V |
Nome completo | Abu al-Hajjaj Yusuf ibn Ismail |
Nascita | Alhambra, Granada, 29 giugno 1318 |
Morte | Alhambra, Granada, 19 ottobre 1354 (36 anni) |
Dinastia | Nasridi |
Padre | Ismaʿil I |
Madre | Bahar |
Consorte | Buthayna, Maryam/Rim[nota 1] |
Figli | Muhammad V Ismaʿil II altri |
Religione | Islam sunnita |
Abū l-Ḥajjāj Yūsuf I (in arabo المؤيد بالله أبو الحجاج يوسف الأول?), conosciuto anche con il suo titolo onorifico al-Muʾayyad bi-llāh (ovvero "Colui che è aiutato da Allah")[1] (Granada, 29 giugno 1318 – Granada, 19 ottobre 1354) è stato il settimo sultano della dinastia dei Nasridi del Sultanato di Granada.
Terzogenito del sultano Ismaʿil I, succedette nel 1333 al fratello Muhammad IV che era stato assassinato, e regnò fino al 1354.
Salito al trono all'età di quindici anni, era ancora ritenuto incapace di governare e, pertanto, gli furono concessi soltanto poteri limitati dai suoi ministri e dalla sua influente nonna Fatima. Nel febbraio del 1334, i suoi rappresentanti assicurarono un trattato di pace dalla durata quadriennale con gli Stati vicini di Granada; l'Aragona aderì a tale intesa a maggio. Dopo aver acquisito un maggiore controllo del governo, nel 1338 o 1340 espulse la famiglia dei Banu Abi al-Ula, responsabile dell'omicidio di suo fratello e precedentemente al comando dei Volontari dei Fede, ovvero dei guerrieri nordafricani di fede musulmana al servizio di Grenada. Quando scadde la validità del trattato, si alleò con Abu al-Hasan Ali, sultano dei Merinidi, contro Alfonso XI di Castiglia. Dopo aver conseguito un'importante vittoria navale nell'aprile 1340, l'alleanza merinide-granadina implose in occasione della disfatta riportata il 30 ottobre nella battaglia del rio Salado. In seguito, Yusuf non fu in grado di impedire alla Castiglia di conquistare diversi avamposti e città di Granada, tra cui Alcalá de Benzaide, Locubín, Priego e Benamejí. Nel 1342-1344, Alfonso XI assediò il porto strategico di Algeciras e Yusuf guidò le sue truppe compiendo degli attacchi diversivi nel territorio castigliano. In seguito ingaggiò battaglia con l'esercito assediante, ma la città cadde nel marzo 1344 e a tale evento seguì la stipula di un accordo di pace decennale con la Castiglia.
Nel 1349, Alfonso XI infranse il trattato e invase nuovamente il territorio musulmano, eseguendo il quinto storico assedio di Gibilterra. Yusuf si preoccupò di fornire i rifornimenti del porto assediato e guidò dei contrattacchi in Castiglia. L'assedio fu revocato quando Alfonso XI morì di peste nel marzo 1350. In segno di rispetto, Yusuf ordinò ai suoi comandanti di non attaccare l'esercito castigliano mentre si ritiravano dai territori di Granada, portando con sé le spoglie del loro re. Il sultano firmò dunque un trattato con il figlio e successore di Alfonso, Pietro I, inviando anche le sue truppe per reprimere una ribellione interna contro il re castigliano, come sancito dal testo del trattato. I suoi rapporti con i Merinidi si deteriorarono quando fornì rifugio ai fratelli ribelli del sultano Abu Inan Faris. Il 19 ottobre 1354 fu assassinato da un uomo affetto da disturbi mentali mentre pregava nella Grande Moschea di Granada.
Malgrado le perdite militari e territoriali subìte durante il suo sultanato, Granada fiorì al contempo nel campo della letteratura, dell'architettura, della medicina e del diritto. Tra gli altri nuovi edifici fatti realizzare, Yusuf supervisionò le operazioni di costruzione della Madrasa Yusufiyya all'interno della città di Granada, così come della Torre della Giustizia e di varie aggiunte al Patio dei mirti dell'Alhambra. Importanti figure culturali prestarono servizio alla sua corte, tra cui l'hajib Abu Nu'aym Ridwan, così come il poeta Ibn al-Jayyab e l'erudito ed eclettico Ibn al-Khatib, che prestò anche i propri servigi in qualità di suo visir. Gli storici moderni considerano la sua parentesi al potere, così come quello di suo figlio Muhammad V, come il momento storico più florido mai vissuto dal sultanato.
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