Zenone di Elea

Zenone di Elea

Zenone di Elea (in greco antico: Ζήνων?, Zénōn; 489 a.C.431 a.C.) è stato un filosofo greco antico presocratico della Magna Grecia e un membro della Scuola eleatica fondata da Parmenide. Aristotele lo definisce inventore della dialettica[1]. È conosciuto soprattutto per i suoi paradossi, che Bertrand Russell definì come «smisuratamente sottili e profondi»[2].

  1. ^ Diogene Laerzio, Vite dei filosofi, VIII 57, IX 25
  2. ^ "In questo mondo capriccioso, nulla è più capriccioso della fama presso i posteri. Una delle più notevoli vittime della mancanza di senno nella posterità è Zenone di Elea. Malgrado che abbia inventato quattro argomentazioni tutte smisuratamente sottili e profonde, la stupidità dei filosofi venuti dopo di lui proclamò che Zenone era nient’altro che un ingegnoso giocoliere e le sue argomentazioni erano tutte sofismi. Dopo duemila anni di continua confutazione questi sofismi vennero nuovamente enunciati, e formarono la base della rinascita della matematica [...]" (Bertrand Russell, citato in Luigi Anzalone; Giuliano Minichiello, Lo specchio di Dioniso. Saggi su Giorgio Colli, 1984, Edizioni Dedalo)

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