Zhang Juzheng

Ritratto di Zhang Juzheng.

Zhang Juzheng[1] (張居正S, Zhāng JūzhèngP, nome di cortesia Shuda 叔大S, ShūdàP, pseudonimo Taiyue 太岳S, TàiyuèP; Jiangling, 26 maggio 1525Beijing, 9 luglio 1582) è stato un politico cinese, che servì come Gran Segretario Anziano nella tarda dinastia Ming, durante i regni degli imperatori Longqing e Wanli.

Rappresentava quello che potrebbe essere definito il "nuovo legalismo"[2][3], con l'obiettivo di garantire che la nobiltà lavorasse per lo stato. Alludendo alle valutazioni delle prestazioni, disse: "Tutti parlano di responsabilità reale, ma senza un chiaro sistema di ricompensa e punizione, chi rischierà la vita e le difficoltà per il paese?" Uno dei suoi obiettivi principali era quello di riformare la nobiltà e razionalizzare la burocrazia insieme al suo rivale politico Gao Gong, che era preoccupato che gli uffici fornissero entrate con poca responsabilità. Prendendo l'imperatore Hongwu come suo standard e governando come primo ministro de facto, il suo vero significato storico deriva dalla sua centralizzazione delle riforme esistenti, volte a rinforzare il potere assoluto dell'imperatore e diminuire quello dei corrotti funzionari locali, posizionando l'agenzia riformatrice dello stato su quella della nobiltà, l'idea "legalista" della sovranità dello stato.[2]

L'imperatore Wanli lo rispettava profondamente come mentore e stimato ministro. Durante i primi dieci anni dell'era Wanli, l'economia e il potere militare della dinastia Ming prosperarono in un modo che non si vedeva dai tempi dell'imperatore Yongle e della regola di Ren e Xuan dal 1402 al 1435. Tuttavia, dopo la sua morte, l'imperatore Wanli si sentì libero di agire in modo indipendente e invertì molti dei suoi miglioramenti amministrativi.

  1. ^ Nell'onomastica cinese il cognome precede il nome. "Zhang" è il cognome.
  2. ^ a b H. Miller, State versus Gentry in Late Ming Dynasty China, 1572-1644, 2009, p. 28.
  3. ^ Antonio S. Cua, Encyclopedia of Chinese Philosophy, 2003, p. 363.

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