Amodiachina | |
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Nome IUPAC | |
4-[(7-chlorochinolin-4-yl)amino]-2-(dietilaminometil)fenolo | |
Caratteristiche generali | |
Formula bruta o molecolare | C20H22ClN3O |
Aspetto | solido cristallino |
Numero CAS | |
Numero EINECS | 201-669-3 |
PubChem | 2165 e 3647519 |
DrugBank | DBDB00613 |
SMILES | CCN(CC)CC1=C(C=CC(=C1)NC2=C3C=CC(=CC3=NC=C2)Cl)O |
Proprietà chimico-fisiche | |
Temperatura di fusione | 206° - 208°C |
Indicazioni di sicurezza | |
L'amodiachina, un composto dell'amminochinolina[non chiaro][1] correlato alla clorochina[2] , è un farmaco utilizzato nel trattamento della malaria, inclusi i casi di malaria da Plasmodium falciparum non complicati.[2][3]
Prodotta per la prima volta nel 1948[4], fa parte dell'elenco dei medicinali essenziali dell'Organizzazione mondiale della sanità.[5]
Se ne consiglia la somministrazione in associazione con artesunato per ridurre il rischio di resistenza.[2]
A causa del rischio di effetti collaterali rari ma gravi[2], ne è raccomandato l'uso solo per la prevenzione stagionale nei bambini ad alto rischio in combinazione con sulfadossina e pirimetamina.[6] (OMS, 2013)
Gli effetti collaterali sono generalmente da lievi a moderati e simili a quelli della clorochina.[3] Tra gli effetti collaterali gravi troviamo invece patologie epatiche e l'agranulocitosi (grave diminuzione delle cellule sanguigne).[2]
Se assunto in dosi eccessive può causare mal di testa, problemi alla vista, convulsioni e arresto cardiaco.[2] Studi non approfonditi del 2007 lo considerano sicuro da somministrare in gravidanza.[7]
Il costo all'ingrosso nel 2014 era di circa 0,01 USD per dose.[8] Non disponibile negli Stati Uniti,[9] è ampiamente fruibile in Africa.[2][10]