Campo di sterminio

La recinzione del campo di concentramento e di sterminio di Auschwitz

Un campo di sterminio (in tedesco Vernichtungslager, in ebraico מחנות השמדה?) è un campo il cui scopo unico o principale è quello di uccidere i prigionieri che vi giungono. Questi centri di annientamento furono creati dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale per rendere celere la cosiddetta soluzione finale[1][2] del problema ebraico, che consisteva nell'uccisione di tutti gli ebrei d'Europa compresi nella sfera d'influenza politico-militare del Terzo Reich.

Creati sulla base di un complesso ed efficiente programma organizzativo, i campi di sterminio nazisti causarono la morte di circa tre milioni di ebrei (su un totale di circa sei milioni assassinati complessivamente dai nazisti e dai loro alleati) e costituiscono l'unico caso nella storia di struttura detentiva studiata appositamente, secondo tecniche scientifiche e pianificazione di tipo industriale, per distruggere un'intera popolazione sulla base di concezioni ideologico-razziali. L'attività di annientamento dei campi di sterminio rappresentò la fase culminante e più violenta della Shoah.

L'uso dell'espressione "campo di sterminio" per descrivere realtà differenti dai centri di sterminio nazisti della "soluzione finale", è materia di dibattito e non trova ampia diffusione nella storiografia.

  1. ^ Soluzione finaleː sintesi, su encyclopedia.ushmm.org. URL consultato il 25 febbraio 2023.
  2. ^ La soluzione finale (versione ridotta), su encyclopedia.ushmm.org. URL consultato il 25 febbraio 2023.

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